Quali sono i rischi e i benefici delle coppie aperte?

Scritto da
Giulia Leto
25
November
2025

Indice

  1. ¿Che cos'è un piano di formazione?
  2. Obiettivi di un piano di formazione per l'azienda
  3. ¿Perché investire in un piano di formazione?
  4. ¿Come elaborare un piano di formazione?
  5. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  6. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  7. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  8. Esempi di piani di formazione nelle aziende

Lo scenario dei legami, negli ultimi tempi, è cambiato di gran lunga, tenendo di conto che non esiste più e solo l’amore monogamo fra due persone, con scambi di “per sempre” esclusivi, ma il panorama è ormai più ampio, con esigenze anche differenti. Per questo, si parla di Non Monogamie Consensuali, una formulazione a ombrello che include differenti tipologie di amore vissuto con accordi specifici e regole interne di solito ben definite.

Il nome, Non Monogamie Consensuali, indica fin da principio i due elementi chiave di tali amori, ossia da una parte una non esclusività in termini relazionali, affettivi e/o sessuali, con l’inclusione della possibilità di inserire terzi all’interno della dinamica o di frequentarli esternamente, e dall’altra una scelta consapevole e quindi consensuale da parte dei componenti della relazione, i quali non devono essere stati manipolati o costretti rispetto allo stile relazionale. Pertanto, il patto che viene stretto fra le parti deve essere chiaro e condiviso.

All’interno delle Non Monogamie Consensuali riconosciamo differenti tipologie di legami, fra cui poliamore, scambismo, anarchia relazionale e coppia aperta. Oggi, ci occuperemo di quest’ultima.

Coppie aperte: cosa sono

Le varie tipologie di legami che rientrano nella terminologia di Non Monogamie Consensuali sono differenti nel loro stile relazionale, seppur abbiano di base alcuni elementi comuni. Con coppie aperte si fa riferimento a relazioni in cui uno o entrambi i partner possono frequentare altri soggetti fuori dall’assetto di coppia, con scopo tendenzialmente sessuale, ma anche relazionale.

L’aspetto chiave, come nelle altre tipologie di relazioni citate precedentemente, è il consenso da parte degli individui, che quindi configura il rapporto con la persona esterna non come un tradimento, che implica invece una mancata consapevolezza da parte dell’altro e pertanto una serie di sotterfugi, bugie e modalità non eseguite alla luce del sole. Quello che accade, di conseguenza, è che i componenti della coppia stipulano una specie di accordo fra loro, con regole chiare e trasparenti riguardanti obblighi, doveri e diritti presenti nel nucleo affettivo, in modo tale da avere uno scheletro relazionale preciso, un range in cui potersi muovere senza ledere l’altro e agire nel pieno consenso e rispetto di entrambi.

Questo schema è tipico delle Non Monogamie Consensuali, per cui si riscontra anche in dinamiche poliamorose o di scambismo, e risulta di primaria importanza.

Nella pratica clinica, infatti, spesso si riscontrano domande poco pensate inerenti all’apertura della coppia – in questo senso, inteso in tutte le forme possibili di Non Monogamia – in cui prevale la fretta di voler provare sensazioni ed emozioni differenti, legate magari a bisogni che emergono con il tempo. Il rischio di naufragare è abbastanza alto. Aprire una coppia non è affar semplice, seppur i soggetti possano credere di esserne capaci e di tuffarsi così in una fase della relazione diversa.

Cosa serve?

Quello che risulta di principale importanza all’interno di questi stili relazionali è la possibilità di comunicare in modo libero, chiaro, trasparente, aperto, rispettoso dei bisogni individuali e di coppia. È indispensabile pertanto riuscire ad ascoltare, capire, empatizzare con i bisogni reciproci, comprendere l’emotività altrui e anche sé stessi.

È necessario un certo grado di flessibilità, di immaginazione precedente delle scene ipotetiche affinché i componenti della relazione arrivino preparati, dove si sia instaurata una certa fiducia relazionale e sessuale. Può capitare che in una circostanza simile emerga un aspetto di gelosia, ma la forza della coppia aperta deve essere la capacità di parlarne, capire i confini propri e altrui, gli spazi propri e altrui, senza sovrastare con desideri individuali che possono distruggere.

Quali Pro?

La coppia aperta può mettere in evidenza un legame in cui vi è una massima fiducia sul mantenimento della relazione: qualsiasi cosa accada, qualsiasi persona esterna possa esserci, la coppia regge, perché il legame va oltre il corporeo, ad esempio, risultando indissolubile.

In letteratura esistono numerosi articoli che pongono in evidenza come la coppia aperta comporti una serie di aspetti di benessere, come la possibilità di una maggior comunicazione, vicinanza, soddisfazione sessuale e relazionale, provare esperienze differenti senza privare il soddisfacimento di un bisogno personale. Viene riportata spesso anche una diminuzione dei conflitti, con una tranquillità dettata dalla presenza di regole esplicite da mantenere e un senso di minor responsabilità nei confronti del partner, che, se non soddisfatto, può ricercare altrove anche aspetti di riempimento personale senza sovrastare l’altro.

Quali rischi?

È altrettanto vero, però, che non possiamo permetterci di concludere la discussione badando solo agli aspetti che possono risultare favorevoli e che forse è necessario provare ad andare oltre, circoscrivendo alcuni rischi.

In modo particolare qui ci riferiamo a elementi relazionali, ma è chiaro che si possa andare incontro anche a pericoli di natura sessuale, come rischi di malattie sessualmente trasmissibili, se non prestiamo attenzione ai rapporti con partner che non conosciamo, fidandoci in maniera frettolosa e poco attenta.

La domanda che ci poniamo, dunque, è: cosa spinge una persona a proporre di aprire la coppia? È possibile che ci siano solo aspetti legati a un bisogno di trovare nuove esperienze e partner in accordo reciproco con l’altro, magari anche momentaneo. Ma è anche vero che di base ci possono essere bisogni legati all’evasione della coppia monogama, che include il portare avanti una serie di aspetti anche di sacrificio di sé (per maggior completezza, rimandiamo ad un articolo dedicato alle coppie monogame).

Pertanto, dietro alla richiesta di apertura, ci potrebbe essere un’incapacità di stare dentro la coppia e di dedicarsi a un amore esclusivo, lasciandosi andare e accogliendo l’altro e dunque facendo prevalere bisogni legati a un pensiero individuale e ponendo una separazione all’interno della diade. A volte, la presenza fissa di un partner può far sentire il soggetto imprigionato, troppo vicino emotivamente a una persona. La coppia aperta, in questo senso, permette di creare una distanza emotiva, di sentirsi meno legati e responsabili.

Concludendo

È chiaro che non esista un modello relazionale da perseguire, giusto e corretto, che comporti una ricetta di felicità. Ognuno di noi ha la propria storia, un modello di attaccamento e relazionale che ha interiorizzato e modificato in base alle costruzioni che nel corso della vita ha vissuto. Oggi si parla sempre più di stili relazionali differenti, che implicano una rottura con schemi passati legati a modalità uniche e univoche di vivere gli affetti. Vivere una relazione non monogama può essere una delle possibilità che abbiamo di assaporare gli amori e gli affetti. Ma per quanto spesso si designi tale stile relazionale come qualcosa di unico che può comportare una serie di benefici, al contempo, come ogni forma di amore, non è esente da rischi di sofferenza piuttosto marcati. Essere consapevoli di ciò che viviamo, dei nostri bisogni e di quelli dell’altro, diventa qualcosa di fondamentale per poter vivere una relazione, qualunque essa sia.