L’orgasmo è una delle esperienze più profonde e significative della sessualità, può rappresentare piacere, intimità, liberazione, ma anche conoscenza di sé e del proprio corpo. Molti modelli classici, come quello di Masters & Johnson, descrivono l’orgasmo come una fase finale della risposta sessuale. Tuttavia, approcci più recenti invitano a superare questa visione lineare, per riconoscere l’orgasmo anche come esperienza soggettiva, relazionale e non sempre ‘necessaria’ per validare un incontro sessuale.
Dal punto di vista fisiologico, l’orgasmo è un’esperienza unitaria. Tuttavia, esistono molteplici modalità di attivazione che generano sensazioni diverse e soggettive. Per questo, parlare di diversi tipi di orgasmo, può essere utile per descrivere le differenze nelle vie sensoriali coinvolte o nella percezione individuale dell’esperienza.
Conoscere i diversi tipi di orgasmo aiuta a vivere la sessualità con più consapevolezza. Parlare dei tipi di orgasmo femminile, dell’orgasmo maschile e femminile, dell’orgasmo multiplo e delle forme meno conosciute del piacere permette di sfatare miti e accogliere l’unicità di ogni vissuto. Ogni corpo può rispondere in modo diverso alla stimolazione e al piacere: non esiste un solo modo di sentire, ma infinite possibilità da scoprire.
Orgasmo clitorideo, vaginale e misto: differenze reali e percepite
Tra i diversi tipi di orgasmo, quelli più discussi sono il clitorideo e il vaginale. L’orgasmo clitorideo nasce dalla stimolazione del clitoride, una zona estremamente sensibile. L’orgasmo vaginale, invece, si sviluppa attraverso stimolazioni interne, spesso legate alla zona comunemente chiamata punto G, una regione particolarmente sensibile che coinvolge tessuti uretrali, parete vaginale anteriore e base interna del clitoride. A volte vengono contrapposti nel dibattito "orgasmo clitorideo vs vaginale", come se uno fosse più “vero” o profondo dell’altro.
La distinzione tra orgasmo clitorideo e vaginale è stata messa in discussione da numerosi studi anatomici: il clitoride è un organo tridimensionale che si estende internamente lungo le pareti vaginali. Quindi, molte stimolazioni vaginali attivano indirettamente strutture clitoridee interne (O’Connell et al., 2005; Puppo, 2011).
In realtà, molte persone sperimentano un orgasmo misto, che unisce stimolazioni interne ed esterne. L’attuale consenso sessuologico invita a superare gerarchie implicite tra ‘tipi di orgasmo’: ciò che conta è la soddisfazione soggettiva e la libertà di sentire senza pressioni. Ogni risposta orgasmica è valida se coerente con il proprio vissuto corporeo e relazionale (Levin, 2002).
I tipi di orgasmo femminile sono vari e dipendono da fattori fisici, emotivi e relazionali. Ogni corpo ha tempi, ritmi e modalità differenti di risposta alla stimolazione e al piacere.
Orgasmo multiplo: cosa significa davvero?
L’orgasmo multiplo è uno dei diversi tipi di orgasmo che più incuriosiscono, si verifica quando una persona riesce a sperimentare più orgasmi in sequenza, senza perdere completamente l’eccitazione. Questo fenomeno è più comune in chi non attraversa una lunga fase refrattaria, ma può essere vissuto da chiunque, con la giusta predisposizione mentale e corporea.
Il fenomeno dell’orgasmo multiplo è legato alla fase refrattaria: nei corpi con vulva questa fase può essere più breve o assente, permettendo una rapida riattivazione del ciclo eccitatorio (Levin, 2009). Al contrario, nei corpi con pene è più comune una fase refrattaria marcata, che rende più difficile un secondo orgasmo immediato.
Una predisposizione agli orgasmi multipli può essere favorita da un tono parasimpatico elevato e da un livello di rilassamento psicofisico che consente di rimanere connessi al piacere senza tensioni inibitorie (Basson, 2001).
Anche l’orgasmo maschile e femminile può manifestarsi in modi diversi rispetto a quanto ci si aspetta: la varietà dell’esperienza va accolta, non giudicata. L’orgasmo multiplo non va inteso come performance, ma come una delle possibili variazioni soggettive dell’esperienza orgasmica. Non tutte le persone lo vivono, e non è necessario per una sessualità appagante (Bancroft, 2005).
Orgasmo mentale o energetico: il piacere che parte dalla mente
Tra i diversi tipi di orgasmo, ci sono anche quelli che non nascono da una stimolazione diretta del corpo. L’orgasmo mentale può emergere da una fantasia, da un’emozione intensa, da un’immagine interiore capace di attivare il piacere. Alcune persone lo vivono attraverso la sola immaginazione, o in uno stato di profonda connessione emotiva. Diversi studi di neuroimmagine hanno dimostrato che la fantasia erotica può attivare le stesse aree cerebrali coinvolte nell’eccitazione e nell’orgasmo fisico, come l’insula, l’amigdala e la corteccia orbitofrontale (Georgiadis & Holstege, 2005).”
L’orgasmo energetico viene descritto come un’esperienza di piacere diffuso, spesso legata a tecniche di respiro, meditazione e presenza corporea. Dal punto di vista clinico, può essere considerato una forma di orgasmo autoindotto attraverso l’attivazione del sistema parasimpatico e la connessione interocettiva (Ogden et al., 2006).
Blocchi emotivi e difficoltà nell’orgasmo
A volte la stimolazione e piacere faticano ad arrivare, questo può dipendere da stanchezza, stress, ansia da prestazione, o da esperienze negative passate.
L’ansia da prestazione può attivare il sistema nervoso simpatico in modo eccessivo, inibendo la vasocongestione e la lubrificazione necessarie per il piacere. Questa iperattivazione del ‘cervello di controllo’ riduce la possibilità di lasciarsi andare all’esperienza orgasmica (Bancroft & Janssen, 2000).
Eventi traumatici o esperienze sessuali non consensuali possono portare a forme di dissociazione corporea o anestesia emotiva, ostacolando il contatto con le sensazioni di piacere. L’approccio somatico alla terapia sessuale può essere particolarmente efficace in questi casi (van der Kolk, 2014).
Anche le aspettative sociali e i modelli trasmessi possono ostacolare la connessione con il corpo. Quando questo accade, è importante ricordare che ogni persona ha il proprio tempo.
Un percorso con un professionista può aiutare a esplorare questi blocchi e a ritrovare un rapporto sereno con la propria sessualità. Esplorare i diversi tipi di orgasmo in un contesto sicuro può essere uno strumento prezioso per riavvicinarsi al piacere. Non esiste un solo modo per vivere il piacere, così come non esiste un solo modo per ritrovare equilibrio e benessere.
Conclusione
Parlare di diversi tipi di orgasmo significa riconoscere la varietà, la complessità e la libertà del piacere. Ogni persona ha diritto a esplorare la propria sessualità senza confronti, senza pressioni e senza aspettative. In sessuologia clinica contemporanea si riconosce che l’orgasmo è prima di tutto un’esperienza soggettiva, che può assumere significati diversi a seconda del contesto, della relazione e della storia personale. Ciò che conta non è ‘come’ si raggiunge, ma cosa si sente e come ci si sente
Se senti di avere difficoltà a vivere il piacere o vuoi conoscerti meglio, un percorso con un sessuologo può aiutarti a ritrovare consapevolezza, fiducia e libertà.
Un approccio focalizzato sul piacere, e non sulla performance, aiuta a ritrovare il senso di libertà sessuale: non si tratta di ‘raggiungere’ l’orgasmo, ma di aprirsi all’esperienza erotica nel suo insieme (Mintz, 2015).
Alessia Di Bari: Laureata in comunicazione. Master in sessuologia. Dottorato in Sessualità Umanistica. Attivista anti grassofobia, per la diversità corporea e fat acceptance. Speaker TEDx e divulgatrice sessuale.
Bibliografia: O’Connell, H. E., Sanjeevan, K. V., & Hutson, J. M. (2005). Anatomy of the clitoris. The Journal of Urology, 174(4), 1189–1195.| Puppo, V. (2011). Anatomy and physiology of the clitoris, vestibular bulbs, and labia minora with a review of the female orgasm and the G-spot. Clinical Anatomy, 24(2), 254–265. | Levin, R. J. (2002). The physiology of sexual arousal in the human female: a recreational and procreational synthesis. Archives of Sexual Behavior, 31(5), 405–411.| Levin, R. J. (2009). Revisiting post-ejaculation refractory time—what we know and what we don’t. Journal of Sexual Medicine, 6(9), 2346–2356.
Basson, R. (2001). Using a different model for female sexual response to address women's problematic low sexual desire. Journal of Sex & Marital Therapy, 27(5), 395–403. | Bancroft, J., & Janssen, E. (2000). The dual control model of male sexual response: A theoretical approach to centrally mediated erectile dysfunction. Neuroscience & Biobehavioral Reviews, 24(5), 571–579. | Van der Kolk, B. A. (2014). The Body Keeps the Score: Brain, Mind, and Body in the Healing of Trauma. Viking. | Mintz, L. (2015). Becoming Cliterate: Why Orgasm Equality Matters. HarperWave.