Sindrome dell’impostore in amore: quando non ti senti all’altezza

Scritto da
Alessia Di Bari
19
June
2025

Indice

  1. ¿Che cos'è un piano di formazione?
  2. Obiettivi di un piano di formazione per l'azienda
  3. ¿Perché investire in un piano di formazione?
  4. ¿Come elaborare un piano di formazione?
  5. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  6. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  7. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  8. Esempi di piani di formazione nelle aziende

Ti è mai capitato di pensare: “Non merito l’amore che ricevo”? Oppure: “Prima o poi capirà chi sono davvero e se ne andrà”? Se hai vissuto questi pensieri, potresti stare sperimentando una forma di sindrome dell’impostore in amore.  

La sindrome dell’impostore non si manifesta solo in ambito lavorativo, può insinuarsi anche nelle relazioni affettive, generando un costante senso di inadeguatezza emotiva. Chi ne soffre si sente come se stesse recitando un ruolo e teme che, prima o poi, il partner “scoprirà la verità”. Ogni gesto d’affetto può sembrare immeritato, ogni parola dolce, una gentilezza “fuori luogo”.

Vediamo insieme da dove nasce questo disagio, come riconoscerlo e, soprattutto, come superarlo.

Cos’è la sindrome dell’impostore?

Il termine “sindrome dell’impostore” è stato coniato dalle psicologhe Pauline Clance e Suzanne Imes nel 1978, per descrivere un pattern psicologico in cui le persone faticano ad interiorizzare i propri successi, in particolare le donne, attribuendoli a fattori esterni come fortuna o errore. In ambito relazionale, questa dinamica si traduce in un'idea: non valgo abbastanza per essere amata o amato.

Questa condizione non riguarda solo un problema di bassa autostima: spesso si accompagna a sentimenti di vergogna, paura dell’abbandono e ipercontrollo emotivo, che possono minare profondamente la qualità della relazione di coppia  (Villatte et al., 2010).

Molti di questi pensieri possono sembrare solo insicurezze passeggere, ma se persistono rischiano di generare distacco emotivo, autosabotaggio e, nei casi più gravi, rotture relazionali.

Sindrome dell’impostore in amore: segnali comuni

La sindrome dell’impostore in amore si manifesta con una serie di pensieri ricorrenti e sensazioni profonde, spesso difficili da riconoscere all'inizio. Si tratta di convinzioni radicate che portano a vivere ogni gesto d’affetto con sospetto, come se si fosse costantemente in attesa di essere “smascherati” nella relazione.

I segnali più comuni sono: 

  • Sentirsi costantemente “in difetto” rispetto al partner
  • Avere difficoltà a ricevere complimenti o gesti d’amore
  • Temere di essere “smascherati” e abbandonati
  • Sforzarsi continuamente per “meritare” l’amore ricevuto
  • Idealizzare il partner e sentirsi “inferiori”
  • Pensare che la felicità nella coppia sia temporanea o illusoria

Chi vive questa forma di inadeguatezza emotiva teme che il partner, conoscendolo o conoscendola davvero, possa cambiare idea. Ogni parola affettuosa può sembrare fuori luogo, ogni attenzione può far scattare il pensiero di non esserne degni. Ricevere un complimento diventa imbarazzante, accettare amore può sembrare una truffa. Questo stato mentale porta spesso a sentirsi sempre un passo indietro rispetto al partner, come se l’altro fosse “troppo” in termini di qualità, successo o capacità emotiva.

Ma questi pensieri non sono semplici insicurezze, possono diventare un vero ostacolo alla connessione profonda: si crea una distanza emotiva, spesso invisibile ma molto presente, che impedisce alla relazione di evolversi in modo sano e reciproco. La sindrome dell’impostore in amore mina la fiducia, logora l’intimità e alimenta un ciclo continuo di autosvalutazione.

Perché ci sentiamo inadeguati in una relazione?

Le origini della sindrome dell’impostore relazionale sono spesso radicate in:

  • Esperienze infantili invalidanti, come critiche costanti, assenza di conferme affettive o genitori emotivamente non disponibili
  • Modelli di attaccamento insicuri (Bowlby, 1982), che influenzano la capacità di fidarsi e lasciarsi amare
  • Esperienze di relazioni tossiche o traumatiche, che hanno minato la percezione di sé e il senso di valore personale

Inoltre, in una società che spesso idealizza l’amore romantico e i partner “perfetti”, è facile sviluppare l’idea che “non siamo abbastanza” o che “l’amore debba essere guadagnato”.  

Le conseguenze nella coppia

Le persone che vivono la sindrome dell’impostore in amore:

  • Tendono a compiacere eccessivamente il partner, anche a costo di rinunciare ai propri bisogni
  • Possono evitare l’intimità emotiva, per paura di essere rifiutate una volta “conosciute davvero”
  • Rischiano di autosabotare la relazione, generando litigi, distanze o rotture dettate dalla convinzione che tanto finirà

Uno studio pubblicato su Journal of Social and Personal Relationships (McGregor et al., 2005) ha mostrato che chi ha una forte componente impostora tende a sviluppare ansia relazionale, ha una minore soddisfazione di coppia e una comunicazione meno efficace.

Il risultato di tutto questo è una spirale negativa: la distanza e le incomprensioni crescono, e anche il partner sano può sentirsi respinto, confuso, o incapace di capire cosa stia succedendo. Così, la sindrome dell’impostore non è solo un peso per chi la vive, ma un fattore che può influenzare profondamente la qualità e la stabilità della relazione di coppia.

Come affrontare la sindrome dell’impostore in amore

Superare la sindrome dell’impostore relazionale è possibile, ma richiede consapevolezza e impegno. Alcuni passaggi fondamentali includono:

1. Riconoscere il meccanismo
Prendere coscienza dei pensieri sabotanti e del senso di inadeguatezza è il primo passo per cambiarli.

2. Coltivare l’autocompassione
Studi come quelli di Kristin Neff (2011) hanno dimostrato che l’autocompassione aiuta a ridurre la vergogna e rafforza la sicurezza emotiva.

3. Parlarne col partner
Esporre le proprie paure in modo autentico e vulnerabile può rafforzare la connessione. Dire “a volte faccio fatica a credere di meritare il tuo amore” apre spazi di intimità e comprensione.

4. Chiedere supporto professionale
La psicoterapia individuale o di coppia è uno strumento efficace per riconoscere gli schemi disfunzionali, curare le ferite del passato e imparare a ricevere amore senza paura.

Conclusione

La sindrome dell’impostore in amore non è un difetto: è una ferita. E le ferite, anche quelle invisibili, si possono guarire.

Quando vivi con il timore costante di non essere abbastanza, ogni gesto d’amore può sembrare immeritato, ogni relazione una prova da superare. Ma amare non deve essere una performance. Non devi essere perfettə per essere amatə. Devi solo essere te stessə. E proprio lì, nella tua autenticità, risiede il tuo valore. Parlare con un* professionista può essere il primo passo per trasformare le tue relazioni, partendo da quella più importante: quella con te stessə.

Alessia Di Bari: Laureata in comunicazione. Master in sessuologia. Dottorato in Sessualità Umanistica. Attivista anti grassofobia, per la diversità corporea e fat acceptance. Speaker TEDx e divulgatrice sessuale.

Bibliografia: Bowlby, J. (1982). Attachment and Loss: Vol. 1. Attachment. Basic Books | Clance, P. R., & Imes, S. A. (1978). The imposter phenomenon in high achieving women: Dynamics and therapeutic intervention. Psychotherapy: Theory, Research & Practice, 15(3), 241–247

McGregor, I., Gee, C., & Posey, J. (2005). I feel like a fraud and it depresses me: The relation between the impostor phenomenon and depression. Social Behavior and Personality: An international journal, 33(8), 825–834 | Neff, K. D. (2011). Self-compassion: The proven power of being kind to yourself. William Morrow. Villatte, M., Villatte, J. L., & Hayes, S. C. (2010). Mastering the clinical conversation: Language as intervention. The Guilford Press.