Ipersessualità: riconoscerla e trovare un equilibrio

Scritto da
Alessia Di Bari
28
May
2025

Indice

  1. ¿Che cos'è un piano di formazione?
  2. Obiettivi di un piano di formazione per l'azienda
  3. ¿Perché investire in un piano di formazione?
  4. ¿Come elaborare un piano di formazione?
  5. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  6. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  7. Esempi di piani di formazione nelle aziende
  8. Esempi di piani di formazione nelle aziende

L’ipersessualità è una condizione spesso fraintesa, circondata da tabù e pregiudizi. Si manifesta con un desiderio sessuale intenso, persistente e difficilmente controllabile, che può interferire con la vita quotidiana, le relazioni affettive e la stabilità emotiva della persona. A differenza di una libido semplicemente elevata, l’ipersessualità comporta disagio, senso di colpa e difficoltà a gestire i propri impulsi. Chi si riconosce come ipersessuale può sentirsi in lotta con il proprio desiderio, sperimentando un profondo senso di frustrazione. Questo articolo vuole offrire una panoramica chiara e informata sul fenomeno: cos’è l’ipersessualità, quali sono i segnali da non sottovalutare e come affrontarla in modo efficace, con il supporto di professionisti.

Cos'è l'ipersessualità

L’ipersessualità è considerata un disturbo del controllo degli impulsi legato alla sfera sessuale. Le persone ipersessuali sentono un impulso costante a cercare gratificazione erotica, anche quando ciò comporta conseguenze negative sul piano personale, relazionale o professionale. A differenza di una libido alta, l’ipersessualità è vissuta come un bisogno compulsivo, difficile da gestire e spesso accompagnato da emozioni come vergogna, ansia o isolamento.

Per esempio, una persona ipersessuale può avere difficoltà a concentrarsi sul lavoro perché ossessionata da fantasie sessuali, o compromettere una relazione stabile per comportamenti a rischio. Non si tratta solo di quantità di rapporti o masturbazioni, ma di perdita di controllo, proprio come avviene con altre forme di dipendenza.

È importante sottolineare che, sebbene nella letteratura clinica – incluso il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5-TR) – l’ipersessualità non sia ancora riconosciuta come una diagnosi autonoma, in ambito clinico viene spesso affrontata come una forma di disturbo da comportamento compulsivo o come dipendenza comportamentale.

Ipersessualità: una condizione oltre il genere

L’ipersessualità può manifestarsi in persone di qualsiasi genere, ma le differenze percepite tra uomini e donne spesso riflettono più le norme culturali e i pregiudizi che reali distinzioni cliniche. Storicamente, la ricerca si è concentrata maggiormente sugli uomini, lasciando l'ipersessualità femminile meno esplorata e compresa. Questo squilibrio ha contribuito a una visione distorta, in cui il desiderio sessuale femminile è stato spesso minimizzato o stigmatizzato.

Le persone che vivono con ipersessualità possono sperimentare comportamenti sessuali impulsivi, difficoltà nel controllare il desiderio e l'uso del sesso come meccanismo per affrontare emozioni difficili. Questi sintomi possono portare a sensi di colpa, isolamento e problemi nelle relazioni interpersonali. È fondamentale riconoscere che l'ipersessualità non è una questione di genere, ma una condizione complessa che richiede comprensione e supporto adeguato.

La percezione dell'ipersessualità è influenzata da norme culturali che spesso associano il desiderio sessuale maschile a virilità e quello femminile a moralità o controllo. Questi stereotipi possono portare a una sottovalutazione dei sintomi nelle donne e a una sovrastima negli uomini. Inoltre, la mancanza di studi specifici sull'ipersessualità femminile ha contribuito a una comprensione limitata della condizione nelle donne.

Se ti riconosci in questi segnali e senti che il tuo comportamento sessuale non rispecchia i tuoi reali bisogni emotivi, è importante sapere che non sei solo/a e che esistono strumenti per affrontare questo disagio.  

Come affrontare e trattare l'ipersessualità

Affrontare l’ipersessualità non significa reprimere il desiderio, ma imparare a riconoscerlo, comprenderlo e canalizzarlo in modo sano e consapevole. Il primo passo è riconoscere che c’è una difficoltà, senza colpevolizzarsi. Come ogni comportamento compulsivo, anche quello sessuale può essere affrontato efficacemente con il giusto supporto.

Terapia psicologica: una guida fondamentale. Tra le terapie più efficaci abbiamo la Cognitive Behavioral Therapy (CBT), che aiuta a individuare e modificare i pensieri automatici e i comportamenti disfunzionali legati al desiderio e alla sessualità, e la Acceptance and Commitment Therapy (ACT), che lavora sull’accettazione delle emozioni e sulla costruzione di una vita più coerente con i propri valori.

In alcuni casi, si può anche integrare un approccio di tipo psicodinamico, che esplora le origini profonde del comportamento ipersessuale, come traumi passati o meccanismi di difesa inconsci.

Lavorare sulle emozioni e sull’autoregolazione. Molte persone usano il sesso come risposta a emozioni difficili, come solitudine, noia, ansia o vergogna. Imparare a riconoscere i propri stati interni e sviluppare alternative per regolare le emozioni (ad esempio attraverso la mindfulness, la respirazione consapevole o tecniche di grounding) è spesso una parte essenziale del percorso terapeutico.

Educazione sessuale e rielaborazione del piacere. Un altro elemento centrale è rieducarsi al piacere: uscire dalla dinamica compulsiva per ritrovare una sessualità scelta, presente e connessa. Questo può includere:

  • Lavorare sulla consapevolezza corporea
  • Esplorare nuove modalità di piacere non orientate alla performance o all’orgasmo
  • Riconoscere i propri limiti e segnali interiori di saturazione o disagio

Supporto relazionale: terapia di coppia e gruppi. Se si è in una relazione, la terapia di coppia può aiutare a ristabilire fiducia, comunicazione e intimità in modo sano. È importante che il partner possa comprendere che l’ipersessualità non è “contro di lui/lei”, ma una difficoltà che ha bisogno di essere vista con empatia.

Anche i gruppi di supporto tra pari, sia in presenza che online, possono offrire uno spazio di confronto, normalizzazione e condivisione. Sentirsi meno soli e ascoltati fa una grande differenza nel processo di guarigione.

Integrazione con supporto medico (se necessario). In alcuni casi, quando l’impulsività sessuale è particolarmente invalidante o si associa ad altri disturbi (come ansia severa, disturbo ossessivo-compulsivo o depressione), uno specialista in psichiatria può valutare l’eventuale utilizzo di farmaci per supportare il percorso terapeutico.  

Quando è il momento di cercare aiuto

Non esiste un numero "giusto" di rapporti sessuali al giorno o alla settimana: il criterio più importante è l’impatto sulla qualità della vita. Se ti rendi conto che il tuo desiderio sessuale è fonte di sofferenza, che non riesci a controllarlo nonostante le conseguenze, o che ti isola dagli altri, è il momento di considerare un aiuto.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, il trattamento precoce dei comportamenti sessuali problematici riduce significativamente il rischio di isolamento sociale, co-occorrenza con depressione e compulsioni digitali. Un intervento tempestivo può fare la differenza nel prevenire la cronicizzazione del problema.

Conclusione

Parlare di ipersessualità significa aprire un dialogo necessario su una condizione reale, ma ancora troppo stigmatizzata. Riconoscerla non vuol dire giudicarsi, ma prendersi cura di sé. Esistono soluzioni, percorsi terapeutici efficaci e professionisti pronti ad aiutare chi vive questa difficoltà, sia nel caso di ipersessualità femminile che ipersessualità maschile, perché nessuno merita di vivere il proprio desiderio come un peso. Una maggiore consapevolezza culturale e clinica può aiutarci a vedere l’ipersessualità non come una questione di genere, ma come un segnale da ascoltare, comprendere e accompagnare con cura.

Se questa situazione ti crea sofferenza, parlarne con un professionista specializzato in sessuologia può aiutarti a ritrovare benessere e consapevolezza, in uno spazio sicuro, riservato e senza giudizio.

Alessia Di Bari: Laureata in comunicazione. Master in sessuologia. Dottorato in Sessualità Umanistica. Attivista anti grassofobia, per la diversità corporea e fat acceptance. Speaker TEDx e divulgatrice sessuale.