La sessualità è uno dei temi che da sempre catalizza maggiormente l’attenzione dell’essere umano, a molti livelli. A ognuno di noi, probabilmente, sarà capitato di trovarsi a cene informali, fra amici, e dibattere o scambiare opinioni e pareri circa il sesso o magari, in qualità di genitori, a dover spiegare ai propri figli alcuni degli aspetti principali e doverosi, come i primi approcci, il consenso, il desiderio verso l’altra persona.
Se fate parte del mondo della scuola, ad esempio del corpo docenti, è possibile che vi siate scontrati sul tema dell’educazione sessuale nelle scuole o che siate stati testimoni di primi amori, nati romanticamente fra i banchi della classe. Se siete psicologi o medici, invece, sarà altamente probabile che un vostro paziente abbia fatto anche solo un vago cenno a qualche aspetto della sessualità, che riguardi disfunzioni, legami, orientamento, identità, fantasie o molto altro ancora.
Per questo – e non solo – avere una formazione sull’argomento diviene un elemento di notevole importanza. Avere gli strumenti prima di tutto per parlarne, conoscere la materia, comprendere quali stati soggettivi ci possano essere dietro a un pensiero o comportamento, avere in mente la complessità dell’universo della sessualità, sono solo alcuni degli aspetti principali che creano le basi per intuire la rilevanza di ciò che trattiamo.
Che cos’è la sessuologia?
Cercando innanzitutto di dare una connotazione più precisa al termine per capire cos'è la sessuologia, possiamo dire che si tratta dello studio che si occupa tout-court della sessualità, comprendendo quindi elementi di natura psicologica, biologica, sociale, medica, antropologica. Infatti, partendo dal concetto chiave per cui la sessualità è un comportamento complesso, in cui ricadono molte parti di noi e risente di numerosi fattori interni ed esterni, è chiaro come avere una formazione completa sul tema, che comprenda aspetti di differente natura, sia di primaria importanza.
Come si diventa sessuologi?
Proprio perché la sessualità è un ambito di vita così complesso, per poter divenire sessuologi è necessario avere una formazione ad hoc. Dopo la laurea in Medicina o Psicologia, è possibile conseguire il titolo di Sessuologo Clinico con un Master specifico. La durata e i temi trattati durante la formazione sono a discrezione dell’ente che eroga il servizio. Inoltre, è possibile distinguere la figura professionale del consulente sessuologo dal sessuologo clinico, per cui il primo ha competenze e applicazione in termini di educazione sessuale, consulenza breve e informazione, mentre il secondo può occuparsi di trattamenti specifici in base alla richiesta del paziente e alla diagnosi, utilizzando tecniche di intervento mirate.
Perché essere sessuologi e avere una formazione in sessuologia?
Che desideriate o meno svolgere la professione di sessuologi clinici, avere una formazione specifica sul tema potrebbe risultare piuttosto arricchente. In maniera più ampia, vi abbiamo fornito qualche esempio quotidiano nell’introduzione dell’articolo, ma calandoci nella clinica ed entrando nel dettaglio è facilmente intuibile quanto possa essere una risorsa preziosa.
In qualità di psicologi avere cognizione di come un individuo viva il sesso, quali fantasie percorrano la sua mente o metta in atto, che tipo di relazioni instauri, quanto si sia sentito accolto rispetto al proprio orientamento sessuale, cosa scaturisca il contatto con l’altra persona o qualsiasi altra dimensione, diviene importante per comprendere meglio il suo mondo interno, il sistema relazionale e di conseguenza il vissuto soggettivo. Queste dinamiche, spesso, interferiscono/risentono/ricadono anche su aspetti più globali della persona, allacciandosi anche a ciò che di più manifesto percepisce e vede il paziente in riferimento a sé. Più semplicemente, è possibile che un paziente si rivolga a noi per una ragione completamente sconnessa dalla sessualità, ma che avere una panoramica in riferimento al tema funga da sostegno nel porre collegamenti, interpretazioni, domande più specifiche che lo aiutino a ottenere maggior chiarezza rispetto alla domanda iniziale.
Non solo. Avere una formazione specifica comprende anche la possibilità di conoscere le modalità con cui entrare in contatto con alcune dinamiche.
Inserirsi nel mondo individuale di una persona, oltre a essere un gran privilegio, è anche un affare piuttosto complesso. Avere la capacità di utilizzare le terminologie corrette per non ferire, far sentire maggiormente accolti, adottare maggior rispetto in riferimento a una tematica, fornire istruzioni chiare legate a un problema concreto, avere contatti e porre in atto una rete di sostegno sicura ed efficace laddove necessaria (pensiamo a pazienti con malattie sessualmente trasmissibili, ad esempio), possono essere strumenti terapeutici a tutti gli effetti che contribuiscono sia in materia di sessualità, che in altre aree di vita della persona.
Inoltre, è anche piuttosto importante conoscere la sessualità in relazione al ciclo di vita. Se lavoriamo all’interno di ambienti che si occupano di giovani ragazzi, dobbiamo avere chiaro che la sessualità – sotto il profilo ormonale, sociale, psicologico, gruppale e così via – è ben diversa rispetto a quella della terza età. Come è altrettanto importante conoscere la sessualità applicata al tema della disabilità, ad esempio, spesso trascurata e dimenticata anche fra gli addetti ai lavori.
Stesso discorso vale anche in ambienti più propriamente medici, in cui accogliere prima di tutto la sofferenza e il disagio individuale del paziente è fondamentale per creare un’alleanza forte e avvicinarsi alla richiesta; al contempo avere una formazione specifica consente, ovviamente, di poter fornire maggior aiuto alla persona. Per tale ragione, a prescindere che lavoriate nel privato o nel pubblico, costruire un’equipe attorno alla vostra professione composta da diverse figure – ginecologi, andrologi, urologi, proctologi, ostetrici – è importante per assicurare una presa in carico più completa e lavorare, se necessario, su diversi aspetti sovrapposti.
Concludendo
Il contributo che vi abbiamo proposto rappresenta solo una piccola parte dell’importanza di avere una formazione specifica in sessuologia.
Quando un paziente siede dinanzi a noi, inizia a raccontarci la sua storia, le sue preoccupazioni, i dolori che vive e ciò che lo rende più soddisfatto, le relazioni che contraddistinguono le tappe della sua esistenza, ci pone dinanzi a un mondo che dobbiamo avere pazienza, desiderio e rispetto di esplorare insieme. È un viaggio, un percorso che ci regala l’opportunità di sedere al suo fianco e aprire insieme nuove porte, magari inedite e cariche di ignoto.
Per questa ragione avere più strumenti possibili diviene una risorsa imprescindibile.
Giulia Leto: Psicoterapeuta a indirizzo psicodinamico e sessuologa clinica. In ambito sessuologico, si occupa principalmente di disfunzioni sessuali individuali e di coppia, dipendenze sessuologiche e affettive.